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..dalla tradizione del salento

Pizzicarella

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Pizzicarella è uno dei brani più conosciuti e che maggiormente identifica il salento.

Il testo del brano è sempre lo stesso con qualche strofa in più o in meno a seconda delle versioni.

Pizzicarella mia pizzicarella
lu caminatu tou, pare cà balla.

Te l’ura ca te vitti te ‘mmirai
nu segnu fici a menzu, l’occhi toi.

Ca quiddhu fu lu segnu particulare
cu nu te scordi mai te, l’amore tou.

Amore amore ci m’hai fattu fare,
te quinnicianni m’hai,fatta ‘mpaccire.

Te quinnicianni m’hai fatta ‘mpaccire
te mamma e tata m’hai,fatta scurdare.

Quantu t’amau amau lu core meu
mò nù te ama chiui,se n’ha pentitu.

La cui traduzione è la seguente,

Pizzicarella mia pizzicarella,il tuo modo di camminare sembra un ballo / da quando ti vidi, ti ammirai ,feci un segno in mezzo ai tuoi occhi / Dove ti pizzicò, la taranta sotto il bordo della sottana / Che quello poi è un segno particolare che non ti dimentichi del tuo amore / Amore amore che mi hai fatto fare dall’età di quindici anni mi hai fatta impazzire / Da quindici anni mi hai fatta impazzire di madre e padre mi hai fatta dimenticare / Quanto ti ha amato il cuore mio adesso non ti ama più, se ne è dimenticato.

Altre strofe usate anche in altri testi sono

Oh rondine ci rondini lu mare
Vieni chiù quai te ticu doi parole.

Cu te la tiru na pinna te l’ale
Na letera ni fazzu alla mia amore.

Portala bella bella ssutta all’ale
Cu nu te scappa ddhu scrittu d’amore.

E quandu rivi addhai nu ni la dare
Se nu te duna la sincera amore.

O rondine se voli sul mare Vieni in qua chè ti dico due parole / chè ti tiro una penna dall’ala e faccio una lettera al mio amore / Portala per bene sotto alle ali che non ti scappi quello scritto d’amore / E quando arrivi non glielo dare se non ti dona il sincero amore.

Diverse sono le belle interpretazioni di questo brano, alcune molto note, altre meno. Eccone alcune :

Questa versione cantata da Niceta Petrachi, detta “La simpatichina” tratta da una raccolta di registrazioni sul campo di Brizio Montinaro con la collaborazione del Canzoniere grecanico salentino.

Un’altra versione conosciutissima è quella sviluppata da Ambrogio Sparagna e cantata da Alessia Tondo alla “Notte della Taranta”.

E’ una versione che si distacca un po dalle melodie prettamente tradizionali, ma che è comunque molto suggesitva e coinvolgente.

Autore: Mauro De Filippis

Laureato in Ingegneria Informatica nel 2008 presso l’ Università del Salento, Appassionato di Musica e di Musica Popolare, sono tra i fondatori del Gruppo Musicale e vicepresidente dell'Associazione Culturale AriaFriscA per oltre 15 anni impegnata nella rielaborazione e riproposizione della tradizione musicale Salentina. Studio Fisarmonica, adoro strimpellare gli strumenti della tradizione Celtica quali Tin e Low Whistle. Attualmente collaboro con i Tammurria e i SemiSparsi Per contattarmi potete usare la pagina Facebook di stornellisalentini.com Mi trovate anche su : Instagram by Mauro De Filippis e Youtube by Mauro De Filippis

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