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Flit, da cui deriva il termina salentini Fritti
Flit, da cui deriva il termina salentini Fritti

Fritti, Frittare, Pompa de lu fritti

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Chi nel salento non ha mai usato, o per lo meno sentito usare il termine “Fritti“, o “Frittare” per indicare rispettivamente la bottiglietta di insetticida e il gesto stesso di utilizzare la bomboletta di una qualsiasi marca di insetticida.

Con il termine Fritti infatti si intende proprio l’insetticida mentre il verbo Frittare indica appunto il gesto di disperdere l’insetticida nell’aria.

Il termine sembra abbastanza inusuale e non vede somiglianza con nessuno dei termini “italiani” che si possono usare in questo caso e questo perché non ha una analoga parola in italiano.

In realtà Fritti è una deformazione di “flit” termine che a sua volta deriva da “fly tox” ossia tossico per le mosche.

Il Flit era un particolare liquido insetticida che veniva spruzzato con uno speciale arnese polverizzatore.

Arrivò dagli dagli Stati Uniti e veniva fornito con l’apposita pompetta:  un tubo di metallo lungo una ventina di centimetri che terminava con una manopola di legno che muoveva uno stantuffo situato all’interno.

Tirando indietro la manopola, lo stantuffo aspirava l’aria e, spingendola, questa veniva soffiata con forza sui vapori che fuoriuscivano da un apposito contenitore del liquido posto all’estremità. Alla base del tubo un foro serviva per lubrificare il meccanismo.

Il Flit

 

Fu il primo insetticida moderno ed è senz’altro il più conosciuto;

Sbarcato in Italia con le truppe americane nella seconda guerra mondiale, era specifico contro le zanzare anofele, che ancora infestano certe regioni e fu utilizzato abbondantemente anche contro le normali zanzare.Più tardi si scoprì che era dannoso per la salute.

Successivamente “u fritti” è stato utilizzato per indicare l’insetticida in genere ed il verbo relativo era “frittare” mentre la “pompa de lu fritti” era appunto l’aggeggio che serviva per disperdere il prodotto.

Flit

Una nota curiosa : «Ammazza la mosca col flit» era il motivetto divenuto popolare nel dopoguerra, quando venne utilizzato per pubblicizzare il prodotto.

Fonti

Autore: Mauro De Filippis

Laureato in Ingegneria Informatica nel 2008 presso l’ Università del Salento, Appassionato di Musica e di Musica Popolare, sono tra i fondatori del Gruppo Musicale e vicepresidente dell'Associazione Culturale AriaFriscA per oltre 15 anni impegnata nella rielaborazione e riproposizione della tradizione musicale Salentina. Studio Fisarmonica, adoro strimpellare gli strumenti della tradizione Celtica quali Tin e Low Whistle. Attualmente collaboro con i Tammurria e i SemiSparsi Per contattarmi potete usare la pagina Facebook di stornellisalentini.com Mi trovate anche su : Instagram by Mauro De Filippis e Youtube by Mauro De Filippis

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